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12 novembre 2022

Eleonora d'Aquitania


Due volte regina: Eleonora d’Aquitania, la bella Alienor cantata dai trovatori, sposa giovanissima dapprima Luigi di Francia, il quale innamorato pazzo secondo i cronisti si comportava "in modo assolutamente puerile", poi, a trent‘anni, tre settimane dopo l’annullamento del primo matrimonio, convola a nozze con Enrico Plantageneto, più giovane di lei di almeno dieci anni.

Enrico II è il primo di una serie di sovrani che porteranno l’Inghilterra al rango di grande potenza d’Europa. Eleonora vive in un’epoca di rinascita delle lettere, delle arti e della cultura, all’inizio di quello che Le Goff chiama il "decollo" dell’Europa. È anche tramite fra due generazioni poetiche di straordinaria importanza. Il nonno, il duca Guglielmo d’Aquitania, era stato un poeta amatissimo e celebre; mentre la corte di una delle sue figlie di primo letto, Maria di Champagne, sarà il riferimento di un cenacolo altrettanto fertile per le arti e la poesia.

A entrambi i mariti Eleonora aveva portato in dote una terra da sogno, la ricca, soleggiata e popolosa Aquitania, che soprattutto al nordico Enrico doveva apparire molto desiderabile per la posizione strategica sul continente.
A venticinque anni Eleonora accompagna, vestita sembra succintamente, il marito in Terrasanta in occasione della seconda Crociata e viene aspramente criticata dai suoi contemporanei per la quantità di bagagli e di persone al seguito – probabilmente anche il poeta Jaufré Rudel, parte di quella schiera di trovatori che lei ospita e incoraggia e che invece è malsopportata a palazzo. A Gerusalemme, non senza scandalo, diviene amante dello zio di Luigi e i coniugi ritornano separati dalla Terrasanta.

Naturale che i predicatori tuonassero contro Eleonora "donna senza decenza, femmina folle, diavolo…" e che i consiglieri tentassero di dissuadere re Enrico dallo sposarla, giudicandola pericolosa. Ma agli occhi del sovrano inglese le qualità di Eleonora, "la nobiltà di sangue e le terre che possedeva", erano invece virtù indiscutibili.

Per il marito inglese divenne davvero pericolosa quando si schierò con i figli divenuti adulti nella loro rivolta contro il padre; fu da lui imprigionata e ottenne la libertà soltanto alla morte del consorte crudele, quindici anni dopo.
Ancora ricca di energia, nella contesa per la corona prese le parti del prediletto figlio Riccardo Cuor di Leone contro un altro figlio, il debole Giovanni Senza Terra.
Quando Riccardo fu fatto prigioniero nella guerra contro i francesi non lo abbandonò e a più di settant’anni di età peregrinò in Europa da una corte all’altra e persino dal papa per raccogliere il denaro sufficiente al riscatto.

Questa donna bella, spregiudicata e forte è sepolta nel monastero di Fontevrault e sul sarcofago è ritratta con un libro fra le mani.

di Mariateresa Fumagalli

www.enciclopediadelledonne.it
 


11 novembre 2022

Le notti...


Le notti in cui rimani sveglio a fare l’amore, chiacchierare e ridere fino all’alba, in cui ci si confessano cose intime, cose di cui ci si è sempre vergognati.
Sono le notti in cui ti senti così vicino che nessuna distanza ti separa dalla persona al tuo fianco.
Si è complici in tutto. 
Le notti in cui la bellezza dilata il tempo, in cui il presente è così perfetto e lo si indossa così bene che si cominciano a fare promesse, giuramenti, patti, perché quella bellezza fa sentire dentro di sé una spinta verso il futuro.
Quelle notti in cui è giorno all’improvviso e si rimane stupiti. 
E senti che hai fame, fame di tutto: pane, burro, marmellata, soprattutto fame di Vita. 
In quelle notti è tutto così bello e si è così felici che, quando ci si gira su un fianco per addormentarsi, in qualche angolo profondo di sé si avverte una punta di dolore. 
Un dolore primordiale, ignoto, che appartiene a tutti.”

Fabio Volo


6 novembre 2022

I diamanti


Mi piacciono i diamanti...

I fattori che determinano il valore del diamante sono le quattro "C", dalle iniziali dei quattro termini in inglese: 
carat (caratura, cioè peso), 
colour (colore), 
clarity (purezza) 
cut (taglio).

Ma il diamante non è solo una pietra cristallina e sfavillante di mille colori, ma può essere anche in tante sfumature di giallo, rosa, blu, viola e verde.

Tra i più grandi, più belli e preziosi:

il Golden Jubilee, il più grande diamante tagliato al mondo con i suoi 545 carati (109 g), appartenente, dal 1997, ai gioielli reali della Thailandia.

Il Cullinan I (o grande Stella d'Africa), taglio a goccia, di 530 carati (106 g), incastonato nello scettro di Sant' Edoardo.

Il Koh-i-noor, 105 carati (21 g), dal valore inestimabile, posto al centro della croce maltese della corona reale britannica.

Il Centenary, diamante da 273 carati con 247 faccette, di proprietà della De Beers,  non si conosce oggi chi davvero ne sia il proprietario.





3 novembre 2022

Non bastano le parole...

Pittura
di Lucy Campbell
 

Non bastano le parole. 
Quelle volano. 
Ci vogliono i sorrisi 
e ci vogliono gli abbracci. 
Ci vogliono i gesti 
e ci vuole la complicità. 
E poi ci vuole la presenza. 
Ci vuole tutto quello che non vola. 
Ci vuole tutto quello che resta.

Giorgia Stella


2 novembre 2022

2 novembre: commemorazione dei defunti


Oggi, un pensiero 
non può che essere rivolto 
alle persone a noi care
che non sono più qui:
i nostri genitori, parenti, 
amici, conoscenti...
Persone con le quali 
abbiamo percorso un periodo 
della nostra vita. 

Possono essere stati attimi, 
mesi o anni, poco importa, 
ognuno ci ha arricchito, 
ci ha fatto dono di tempo, 
presenza, sostegno, attenzione, 
affetto e amore.

Sono tutti nel profondo 
del nostro cuore.
A loro va un pensiero speciale,
un ricordo,
una preghiera,
una candela accesa.




27 ottobre 2022

Uno dei vasi aveva una crepa...


Una anziana donna possedeva due grandi vasi, appesi alle estremità di un lungo bastone che portava bilanciandolo sul collo.

Uno dei due vasi aveva una crepa, mentre l’altro era intero. Così alla fine del lungo tragitto dalla fonte a casa, il vaso intero arrivava sempre pieno, mentre quello con la crepa arrivava sempre mezzo vuoto.
Per oltre due anni, ogni giorno l’anziana donna riportò a casa sempre un vaso e mezzo di acqua.

Ovviamente il vaso intero era fiero di se stesso, mentre il vaso rotto si vergognava terribilmente della sua imperfezione e di riuscire a svolgere solo metà del suo compito.

Dopo due anni, finalmente trovò il coraggio di parlare con l’anziana donna, e dalla sua estremità del bastone le disse: 
"Mi vergogno di me stesso, perché la mia crepa ti fa portare a casa solo metà dell’acqua che prendi".

L’anziana donna sorrise:
"Hai notato che sul tuo lato della strada ci sono sempre dei fiori, mentre non ci sono sull’altro lato? Questo perché solo dal tuo lato c’è la crepa e disperdi un po’ d’acqua, per questo ho piantato dei semi di fiori solo sul tuo lato della strada. Così ogni giorno, tornando a casa, tu innaffi i fiori. Per due anni io ho potuto raccogliere dei fiori che hanno rallegrato la mia casa e la mia tavola. Se tu non fossi così come sei, non avrei mai avuto la loro bellezza a rallegrare la mia vita". 

🍃🌼🍃  Dal web

Ciascuno di noi ha il proprio lato debole, nessuno è perfetto. 
Sono le imperfezioni che ciascuno di noi ha, che rendono la nostra vita insieme singolare ed interessante. 
Sta a noi accettare le nostre "crepe" e quelle degli altri.
Si deve prendere ciascuna persona per quello che è, scoprendone il lato positivo.
Ognuno è unico ed eccezionale ed ognuno ha la propria missione nel mondo.


21 ottobre 2022

William-Adolphe Bouguereau e i bellissimi ritratti di bambini

William-Adolphe Bouguereau
pittore francese
(La Rochelle, 30 novembre 1825-
- La Rochelle, 19 agosto 1905),
dimostrò, fin da piccolo, 
un particolare talento 
per la pittura,
e lunga e riuscita 
è stata la sua carriera 
come pittore accademico.
Molte sono le opere.
Soggetti classici, 
mitologici, allegorici.
Scene romantiche 
e campestri.
Un mondo colmo di serenità.
Angeli, madri, nudi di donna.
Bambini.

Non apprezzava i dipinti 
degli "Impressionisti"
in quanto li riteneva
“abbozzi non finiti".
Lui che nei sui dipinti
ha elargito immagini
riproducenti la vita reale,
seppur idilliaca,
è uno dei più interessanti pittori 
realisti del XIX secolo.



18 ottobre 2022

"Vivere è" di Oscar Travino


Ma tu davvero credi che vivere sia solo lavorare, produrre, raggiungere traguardi
La vita non è una corsa, amico mio.

Non c'è alcun podio se non quello, un giorno, della tua coscienza e di un tempo che, croce e delizia, non ritornerà più.

Vivere è la strada, non è certo la meta.
Vivere è questo momento.
Sì, proprio questo, che trascorri leggendo questo post. 

Vivere è quello che farai subito dopo. Uscire di casa, dormire, restare arrabbiato o perdonare, fare quella telefonata che posticipi da tempo, prendere la bici, tuffarti in acqua da lassù, accarezzare il viso di tua nonna.
Questo, questo è vivere.

Vivere è dedicare tempo alle tue passioni e alle cose che ami. 
Vivere è condividere con chi vuoi, è ridere e piangere insieme. 

Vivere è imparare a suonare uno strumento, prendere lezioni di ballo, dedicarti ad uno sport. 

Vivere è partire per quel posto che hai sempre visto in tv e scoprire che odore ha, è camminare piano respirando l'erba, sono le forme delle nuvole al tramonto e le stelle sulla tua testa di notte, in spiaggia.

Vivere è voltare pagina, sorridere al tuo corpo che cambia, scoprire che ti stupisci ancora, e ancora hai quelle paure ma oggi fanno quasi sorridere, vivere è innamorarsi, ancora e sempre.

Vivere è la calura estiva, sono le notti mentre fuori è freddo e pioggia, sono le chiavi perse e gli amici ritrovati, le vecchie foto e i libri nuovi.

Vivere è un'avventura pazzesca, amico mio. E tu ne sei regista e attore.

Perché un giorno, quando il sipario cala, tutto questo sarà con te. In immagini e ricordi, nei racconti di chi ti vuole bene, nei gesti di tuo figlio, nel mondo intorno che avrai reso anche tu un posto migliore.

È la vita. Questa, la tua, l'unica che hai.
Apri i pugni e afferrala, prima che scivoli via.


16 ottobre 2022

"L’amore è sempre nuovo..." di Paulo Coelho

Pittura di 
Richard Borrmeister

L'amore è sempre nuovo. 
Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. 
L’amore può condurci all’inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo.
È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. 
Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell’albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. 
È necessario ricercare l’amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza.
Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell’amore, anche l’amore muove per venirci incontro.
E ci salva.


13 ottobre 2022

"Se tardi a trovarmi..." di Walt Whitman


Se tardi a trovarmi, 
insisti.
Se non ci sono in nessun posto,
cerca in un altro, perché io sono
seduto da una qualche parte,
ad aspettare te…
e se non mi trovi più, 
in fondo ai tuoi occhi,
allora vuol dire 
che sono dentro di te.


11 ottobre 2022

Le piccole gocce di acqua


Non trascurare 
le piccole buone azioni, 
pensando che non sono 
di alcun beneficio; 
anche le piccole gocce di acqua 
alla fine riempiranno
una grande nave.
 Non trascurare
 le azioni negative 
solo perché sono piccole; 
per quanto piccola
 possa essere una scintilla, 
può bruciare un pagliaio 
grande come una montagna.

 Buddha





10 ottobre 2022

"Io non ho paura" di Abdou Mbacke Diouf



Io non ho paura di quelle che il mondo chiama "belle donne".
Io ho paura delle altre.
Ho paura di quelle che escono di casa con un filo di trucco.
Di quelle che capisci subito se hanno passato una nottata in bianco dalle occhiaie che si portano dietro.
Di quelle che si legano i capelli con una matita.
Di quelle che si guardano allo specchio e sorridono perché non hanno nemmeno un capello al posto giusto.
Ho paura di loro.
Di quelle che si fermano sui dettagli, su particolari tuoi che nemmeno tu stesso pensavi di avere.
Di quelle che sanno stare accanto agli altri, ma non sanno come stare accanto a se stesse.
Di quelle che sono sempre di corsa, ma si fermano ad ascoltare. 
Uno sconosciuto, un amico, un bambino.
Ho paura di loro.
Di quelle che ad un "Sei bellissima”, arrossiscono,
s’imbarazzano.
Di quelle che custodiranno gelosamente il Girasole che le hai regalato finché l’ultimo petalo non si sarà seccato e rompendosi cadrà sul pavimento, perdendosi tra la polvere, sotto l’armadio.
Di quelle che non appaiono, non si vedono, non si notano.
Il mondo sempre in primo piano. 
E loro dietro. Sullo sfondo.
Ho paura di loro.
Di quelle che sorridono alla vita, tutti i giorni, 
nonostante abbiamo migliaia di motivi per non farlo.
Di quelle che ti ascoltano davvero.
Di quelle che amano essere belle, solo ogni tanto.
Solo per qualcuno. Di quelle che sanno piangere.
Ho paura di loro.
Di quelle che per passare un’ora con te, passerebbero anche otto ore in treno.
Ho paura di loro.
Di quelle per cui vale la pena restare. Una volta. 
Restare.
E ho paura di loro, soprattutto, quando, senza dire una parola ti scelgono, restano e tu sei troppo distratto per accorgertene, troppo concentrato a fuggire da non sai cosa.
Ho paura di loro perché di belle donne il mondo è pieno.
Una donna del genere, invece, se te la lasci scappare non saprai mai in quale parte del mondo la ritroverai.
Se mai la ritroverai.