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5 agosto 2021

Il Duomo di Sant'Emidio


La cattedrale di Ascoli Piceno è una delle tante bellissime chiese della città.
Si affaccia, nel centro storico, con il Palazzo dell'Arengo a Piazza Arringo.
Dedicata, in origine, a "Maria - Madre di Dio", divenne poi per gli ascolani il "Duomo di Sant'Emidio", perché è lì che riposano le spoglie del santo, patrono della città e protettore dal terremoto.

Sant’Emidio, martire d’origini tedesche, visse nel IV secolo e fu il primo vescovo della città. 
Ostinato e fedele al suo credo, fu instancabile predicatore che convertì, battezzò e guarì molti pagani di quel tempo. Tuttavia il suo operato non venne accettato dall'allora prefetto Polimio, avverso al diffondersi della religione cristiana.
Fu un grave affronto per il prefetto l'ignorare la richiesta di fare proselitismo, il rifiutare il matrimonio con la figlia Polisia, il convertirla e battezzarla tanto che ne ordinò la decapitazione. Giovanissimo, appena trentenne, Emidio morì martire il 5 agosto 309 mentre Polisia si rifugiò sul monte Ascensione e lì scomparve in un crepaccio. 
Accadde che dopo essere stato decapitato il santo si recò a piedi, portando tra le mani la sua testa, verso il luogo dove aveva fatto costruire un luogo di preghiera.
Le spoglie del santo furono tumulate nel piccolo tempietto di Sant'Emidio alle Grotte.
Si racconta che le sue spoglie siano state individuate, molti anni dopo, grazie alla presenza di una pianta di basilico che cresceva all'interno della sepoltura ipogea della necropoli.
Intorno al Mille, le spoglie furono poi trasferite e conservate,  dove sono ancora oggi, nella cripta sotterranea del Duomo detta "Cripta di Sant'Emidio". 

Realizzata nella metà dell’XI secolo per accogliere le reliquie del santo, l’attuale aspetto della cripta si deve ai lavori dei primi del 1700, affidati a Giuseppe Giosafatti.
Ambiente quadrangolare, ripartito in sette piccole navate, diviso da 63 colonne (di cui 28 in marmo rosso di Verona, le altre in travertino), in cui troneggia la scultura, in marmo bianco di Carrara, del battesimo di Polisia, opera (1730-34) da Lazzaro Giosafatti.

È il sarcofago romano del IV secolo che custodisce le reliquie di Sant’Emidio insieme a quelle dei suoi compagni.


Dalla cripta è visibile l’accesso ai cunicoli, probabilmente del XV secolo. Utilizzati inizialmente come luogo di sepoltura, furono poi ampliati e utilizzati come camminamenti sotto la città.
 
Il duomo, costruito intorno al V secolo d.C. a partire da preesistenti costruzioni civili dell’antico foro romano, ha subito negli anni diversi interventi di ristrutturazione e ampliamento; la facciata fu realizzata, tra il 1529 ed il 1539, su disegno di Cola dell’Amatrice. 

A fianco della cattedrale si erge il Battistero di San Giovanni, esempio di architettura religiosa romanica.

Il duomo di Ascoli Piceno è in stile romanico-gotico, su pianta a croce latina, con tre navate divise da sei pilastri ottagonali. 

Il presbiterio è sopraelevato, come tutto il transetto. Quest’area della cattedrale ha subito varie modifiche nei secoli. L’originario accesso alla cripta, attraverso una scalinata centrale in asse con la navata centrale, fu modificato nel XVI secolo con due scalinate nelle navate laterali.


L'altare maggiore del XIII secolo, con colonne in marmo nero, è sormontato dal ciborio ligneo eretto nel 1895 su disegno dell’architetto Giuseppe Sacconi. Le quattro edicole d’angolo accolgono le statue dei Dottori della Chiesa. Le statue poste nelle sovrastanti nicchie frontali sono invece quelle dei quattro evangelisti. Tutte le sculture del ciborio sono opera di Giorgio Paci. L’insieme dorato, un misto di gotico e bizantino, si staglia plasticamente sullo sfondo della cupola.
Alle spalle dell'altare è collocato il coro ligneo realizzato nel 1448 da Giovanni di Matteo. In stile gotico e in noce intagliato.


Ai lati dell’altare maggiore si aprono due cappelle. 
A sinistra, la Cappella della Madonna delle Grazie, interamente rivestita di mosaico su disegno del parmense Carlo Mattioli, eseguito dalla Bottega del mosaico di Ravenna nel 1961 su commissione del vescovo Marcello Morgante. Rappresenta papa Giovanni XXIII e la proclamazione della Madonna delle Grazie a patrona della città di Ascoli.

Il dipinto a tempera, raffigurante la Madonna delle Grazie, racchiusa in una cornice barocca in legno dorato, opera di Pietro Alemanno. 
A lui fu chiesto, nella seconda metà del 1400, di riprodurre l’immagine dell’antica Madonna donata al clero da Nicolò IV, papa ascolano del XIII secolo, che la tradizione voleva dipinta da San Luca Evangelista, andata purtroppo distrutta da un incendio.


A destra si eleva la Cappella del Crocifisso che prende il nome dall’opera lignea del XV sec di scuola marchigiana.

Il polittico del Crivelli
qui momentaneamente
incompleto e non 
nella sede originale



Sulla navata destra, prima della scalinata, c'è la Cappella del Santissimo Sacramento, aperta al culto nel 1838.
Qui è possibile ammirare il "Polittico di Carlo Crivelli".
Commissionato dal vescovo Prospero Caffarelli, nel 1473, è  considerato un vero capolavoro di particolare bellezza.
Il polittico è a tre registri. 
In quello centrale troviamo una Madonna col Bambino in trono e quattro immagini laterali con santi a tutta figura: da sinistra San Pietro Apostolo, San Giovanni Battista, Sant’Emidio e San Paolo.



Marilyn Monroe, donna, diva, sex symbol...


Norma Jeane Mortensen 
nasce il 1º giugno 1926,
a Los Angeles,
e muore, a 36 anni,
 la notte tra il 4 e il 5 agosto 1962,
a Brentwood - Los Angeles.


 Lei, donna, 
diva, sex symbol...
 icona di sensualità e fragilità.

Lei
 Marilyn Monroe

"Avevo un nuovo nome, Marilyn Monroe, dovevo rinascere. E questa volta meglio di prima."


"Quando ero piccola, nessuno mi diceva mai che ero carina; bisognerebbe dirlo a tutte le ragazzine, anche se non lo sono."


"Ho sognato la bellezza per lo più a occhi aperti. Ho sognato di diventare tanto bella da far voltare le persone che mi vedevano passare."


"Una volta celebri, sapete, potete leggere cose sul vostro conto, le idee di qualcun altro su di voi; ma ciò che conta - per sopravvivere, per affrontare giorno per giorno ciò che vi capita - è quel che pensate voi di voi stessi."


"Nessuna donna deve mai dimenticare che lei non ha bisogno di nessuno che non abbia bisogno di lei."


L'amore non deve essere perfetto, deve solo essere vero."


"La gente non mi vede! Vede solo i suoi pensieri più reconditi e li sublima attraverso di me, presumendo che io ne sia l'incarnazione."

"Io credo che tutto accada per una ragione. Le persone cambiano perché tu possa imparare a lasciarle andare via. Le cose vanno male perché tu le possa apprezzare quando invece vanno bene. Credi alle bugie perché poi imparerai a non fidarti di nessuno tranne che di te stesso, e qualche volta le cose buone vanno in pezzi perché cose migliori possano accadere."

"Non è il viso che colpisce, ma le espressioni; non è il corpo che ci piace, ma il modo in cui si muove. Non è spesso l’aspetto fisico che ci attrae… ma sono i modi di fare di una persona." 


"La gente crede di trovare in me queste due cose: una sgualdrina o una bella bionda svampita. Non sono né l’una né l’altra. Il fatto è che mi sento sola, nonostante la corsa alla popolarità più rapida che una ragazza abbia mai avuto. Un eccesso di notorietà favorisce la solitudine. All’improvviso tutti ti parlano e sono gentili con te. Ma prima non lo facevano, e ti rendi conto che succede perché sei un ‘personaggio’. Nel mio caso, mi avrebbe incoraggiato molto ricevere qualche frase di incoraggiamento quando ne avevo davvero bisogno."

"Dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del Metrò."

"Trova qualcuno che ti rovini il rossetto, non il mascara."

"La gente ha l’abitudine di guardarmi come se fossi uno specchio invece di una persona. Essi non mi vedono, vedono i propri pensieri indecenti, poi si mascherano di candore per chiamare me un’indecente." 


"Non ho mai fatto nulla deliberatamente per migliorare il mio modo di camminare... Cammino ecco tutto."

"Hollywood è un posto dove ti pagano migliaia di dollari per un bacio, e cinquanta centesimi per l’anima." 


"Voglio dire che se sono una Diva lo devo al pubblico. Ma lo devo solo al pubblico e non a una casa cinematografica, o a chiunque altro."


"Vorrei essere felice. Ma chi lo è? Chi è felice?"

 "Nella mia vita ho versato litri di lacrime. Se tu assaggiassi solo una goccia, capiresti tutto di me."


"Le persone dolci non sono ingenue né stupide, né tanto meno indifese. Anzi, sono così forti da potersi permettere di non indossare nessuna maschera. Sono libere di essere vulnerabili, di provare emozioni, di correre il rischio di essere felici.


Lassù, fra le luci, c'era il mio nome. "Dio, qualcuno dev'essersi sbagliato", mi dissi. Ma era là, tutto illuminato. Allora mi sedetti e mi dissi: "Ricordati, non sei una stella". Ma il nome era proprio lassù, in piena luce.





2 agosto 2021

"Il più bello dei mari" di Nazim Hikmet



Il più bello dei mari 
è quello che non navigammo. 
Il più bello dei nostri figli 
non è ancora cresciuto. 
I più belli dei nostri giorni 
non li abbiamo ancora vissuti. 
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.



28 luglio 2021

Il fiammifero e la candela


Era lì, da molto tempo, in bella mostra su una mensola: una candela bellissima, mai accesa. Restava lì, frivola e spensierata, pensando che la sua funzione fosse solo quella di essere oggetto da ammirare.

Un giorno, incuriosita, volle sapere a cosa serviva quel filo bianco che le spuntava dalla testa e lo chiese ad una vecchia candela, ormai consumata, lì accanto. 
"Quel filo bianco serve per accenderti. Lo hanno fatto a me, e a tutte, perché a questo serviamo. Però quando ti accendono, ti consumi... guarda me, quasi non esisto. Un giorno capirai, cara". 

Passarono mesi e un giorno un fiammifero le si avvicinò dicendole: 
"Ho l’incarico di accenderti."
"Oh no, ti prego", disse, "So che se brucio, i miei giorni saranno contati, non resterà nulla di me e la mia bellezza svanirà."
Il fiammifero replicò: 
"Ma vuoi rimanere tutta la vita fredda e dura, senza aver vissuto?" 
"Ma bruciare fa male e consuma le mie forze" sussurrò la candela, insicura e piena di paura. 
"È vero", ribadì il fiammifero. "Ma questa è la nostra missione: essere luce. A cosa pensi serviamo se non essere accese e fare luce? Vedi, io in quanto fiammifero, la mia fiamma è piccola e di breve durata ma se ti passerò il fuoco avrò raggiunto lo scopo della mia esistenza. Tu sei una candela, e il tuo obiettivo è brillare per gli altri e regalare loro il tuo calore. Il tuo dolore e la tua energia si trasformeranno in luce e calore per un po' di tempo."

Fu allora che la candela comprese, raddrizzò il suo stoppino, fiera e senza esitare, disse al fiammifero:
"Va bene. È giusto così. Accendimi, sono pronta!". 
E così la sua brillante fiamma diffuse nella stanza una luce bellissima regalando una calda atmosfera.


Così è la nostra vita. Vivere significa anche mettere in conto logorio, sofferenza, dolore...
Vivere è anche donare, fare luce...
Vivere è portare avanti la missione che abbiamo verso noi stessi, verso chi ci sta accanto e verso tutto l'universo.
Vivere è donarsi, irradiare luce con amore: la candela ne è la rappresentazione.
Non è restare statici e nel proprio egoismo la missione di ognuno di noi.


25 luglio 2021

Parco del Conero e le caprette

Il Parco Regionale del Conero è un'area naturale protetta, istituita nel 1987, per regolamentare e proteggere le bellezze naturali e paesaggistiche del luogo. 
Si estende sull'omonimo promontorio delle Marche, in provincia di Ancona.
A picco sul mare regala panorami mozzafiato che spaziano sulla Riviera del Conero, ricca di insenature, piccole calette, spiagge sassose o rocciose, acque blu e cristalline. 
Ricca è la flora e la fauna del parco. 
Vari sentieri, tutti immersi nella classica vegetazione mediterranea, attraversano l’area protetta e sono percorribili a piedi o trekking, in mountain bike o a cavallo.
Immersi nella natura, tra profumi e colori si esplorano scorci e paesaggi tutti meravigliosi, suggestivi e di grande interesse.


È stupendo poter immortalare
le caprette selvatiche!



 
I ciottoli bianchi e arrotondati 
di Portonovo.




📷 Foto 
di Marco Perozzi 

24 luglio 2021

Raccolgo conchiglie


Raccolgo conchiglie
sulla sabbia bagnata. 
Piccoli e bianchi 
ricordi del mare.
Porto via conchiglie
e lascio pensieri. 
Mi metto a nudo
con il mare
spaziando 
con la mente
ed il cuore.
Raccolgo quiete
e conchiglie 
mentre ascolto
il rumore del mare.

🐚



21 luglio 2021

"Il cuore che ride" di Charles Bukowski



La tua vita è la tua vita
non lasciare che le batoste 
la sbattano nella cantina
dell’arrendevolezza.
Stai in guardia.
Ci sono delle uscite.
Da qualche parte c’è luce.
Forse non sarà una gran luce
ma la vince sulle tenebre. 
Stai in guardia.
Gli dei ti offriranno
delle occasioni.
Riconoscile.
Afferrale.
Non puoi sconfiggere 
la morte ma 
puoi sconfiggere la morte
 nella vita, qualche volta.
E più impari a farlo di frequente,
più luce ci sarà. 
La tua vita è la tua vita.
Sappilo finché ce l’hai. 
Tu sei meraviglioso
gli dei aspettano di compiacersi
in te.



20 luglio 2021

"Sono pesante" di Susanna Casciani


Sono pesante. Non lascio perdere.

È che mi sembra tutto-tutto-tutto importante. Magari mi sbaglio, magari non è vero, magari niente è veramente degno di nota, degno di tempo, degno di attenzione.

Solo che io non ce la faccio, forse sono venuta al mondo per perdermi dietro a quei particolari che nessuno nota più, per dare spiegazioni che non interessano a nessuno, per fare caso a mondi che ad altri sembrano idiozie. Magari dovrei fare più attenzione al disegno, alla meta, al "grande" e non all’insignificante.

Oggi non interessa a nessuno se mentre stavi andando a lavoro hai visto un prato di cui non ti eri mai accorto, l’importante è che tu arrivi.
Oggi non importa a nessuno se un giorno ti sei svegliato e hai sentito la necessità di indossare cinque colori diversi solo per mostrarti più allegro, per non morire dentro. L’importante è che tu faccia quello che devi.

Sono pesante, sono permalosa.

Non ricordo date, non ricordo le capitali, non ricordo i nomi dei più grandi artisti di tutti i tempi. Non ricordo i nomi delle strade e non ricordo mai che lavoro fa la gente.
Ricordo bene se qualcuno mi ferisce, però. Ricordo bene se qualcuno ha gli occhi tristi, o se li ha pieni di gioia infinita.

Ho sempre paura di essere fraintesa, è vero. È che credo, credo fermamente, che tutto questo pressapochismo, tutta questa "leggerezza" di cui in tanti dicono di aver bisogno, tutto questo "ne riparleremo poi", tutto questo "le cose stanno così, pace!" non faccia per me.

Io sanguinerei, mi farei sanguinare le labbra pur di essere precisa in quello che dico e faccio.
Io, perché io so che basta una parola, una piccola parola a far piangere una persona per notti e notti intere.
Non io, io non lascio perdere. 
Io cercherò di far piangere meno persone possibili, perché sono i particolari ad uccidere. 



19 luglio 2021

Mi scrivi


Mi scrivi 
lettere d'amore.
Tante.
Le leggo 
e rileggo.
Parola 
dopo parola.
E in ognuna di esse
scavo ed esploro
per trovare 
anche lì 
ancora amore.
Lì nel profondo 
per estrarre
carpire
ogni alito 
di desiderio
e ardore.
Le tue 
lettere d'amore.
Tante
che leggo 
e rileggo.





16 luglio 2021

Le parole


Dove vanno
le parole non dette 
quelle dolci belle
profonde importanti 
piene d'amore e perdono. 
Non vanno. 
Se ne stanno lì 
in un cuore
offeso e indurito.
Ingabbiate.
Nei silenzi affondate.
Dove vanno 
invece 
le parole dette
urlate rabbiose 
e pungenti 
gridate in faccia
per ferire. 
Vanno. 
Se ne vanno 
dritte al cuore 
dell'altro 
e fanno un gran male.

🤍