La cattedrale di Ascoli Piceno
e una delle tante bellissime
chiese della città.
Si affaccia a Piazza Arringo,
nel centro storico.
Per gli ascolani
è il "Duomo di Sant'Emidio",
perché è lì che riposano
le spoglie del santo,
patrono della città
e protettore dal terremoto.
L'altare maggiore del XIII secolo,
con colonne in marmo nero,
è sormontato dal ciborio ligneo
eretto nel 1895
su disegno dell’architetto
Giuseppe Sacconi.
Le quattro edicole d’angolo
accolgono le statue
dei Dottori della Chiesa.
Le statue poste
nelle sovrastanti nicchie frontali
sono invece quelle
dei quattro evangelisti.
Tutte le sculture del ciborio
sono opera di Giorgio Paci.
L’insieme dorato,
un misto di gotico e bizantino,
si staglia plasticamente
sullo sfondo della cupola.
Intorno al Mille,
le spoglie del Vescovo martie,
furono trasferite dal piccolo tempietto
di Sant'Emidio alle Grotte,
nella cripta sotterranea
del Duomo detta
"Cripta di Sant'Emidio".
Realizzata nella metà dell’XI secolo
per accogliere le reliquie del santo,
l’attuale aspetto della cripta
si deve ai lavori dei primi del 1700,
affidati a Giuseppe Giosafatti.
È il sarcofago romano del IV secolo
che custodisce le reliquie
di Sant’Emidio
insieme a quelle dei suoi compagni.
Al di sopra del sarcofago
troneggia la scultura,
in marmo bianco di Carrara,
del "Battesimo di Polisia",
opera (1730-34)
di Lazzaro Giosafatti.
Le piccole navate della cripta
sono divise da 63 colonne
in travertino
e marmo rosso di Verona.