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25 maggio 2022

"Sono tornata da me" di Carla Babudri


Sono tornata da me perché sono stanca di cercare qualcosa che non so, di chiedere a chi non può offrire o di aspettare chi è già occupato a illuminare se stesso, di desiderare un corpo che non è mio, di avere aspettative che mai arriveranno perché comunque lontane dalla mia natura, di fingere di capire o essere sempre tollerante e disponibile con chi non comprende il mio valore.

Sono tornata da me, perché non posso più dedicare il mio tempo, occhi e speranza in cuori che non desiderano battere con il mio, a chi non crede nella magia, a chi dedica il suo momento e il suo pensiero a lamentarsi di ciò che non va, o ad anelare cose che non gli appartengono, e a criticare in ogni dove.

Sono tornata da me, come unica destinazione possibile, come strada disponibile, come quel ritorno a casa in sospeso da tanto tempo.

Sono tornata da me, ho visto quanto ho corso contro il tempo, i dolori della mia anima assetata di verità in cerca di acqua.

Mi sono ospitata e sono entrata, mi sono chiamata, mi sono abbracciata e accarezzata, e mi sono imbattuta in una me stessa, mi stava aspettando con il cuore ricolmo di speranza, diversa è vero ma sana.

Ho visto che ero comunque intatta e non frammentata come pensavo di essere, ho ritrovato la magia nei miei occhi, e l’ho voluta rivedere ancora e ancora.

Ho scoperto di aver sempre posseduto le chiavi, ed è stato bellissimo ritrovarmi.

Da qui, da dove abito scelgo me, scelgo chi e scelgo cosa desidero, muoio e resuscito ogni giorno e sono pur sempre viva, ho capito che questa è resilienza e la trovo solo dove abita me stessa.