Sono quel che sono, e questo è sufficiente.
E se nessun altro al mondo se ne accorge, sono contento, e se tutti se ne accorgono sono ugualmente contento.
C’è un mondo intero che se ne accorge, e per me di gran lunga il più grande, e questo sono io, e se arrivo a capirmi oggi o tra diecimila o dieci milioni di anni, posso accettarlo allegramente ora o, altrettanto allegramente, posso aspettare.
Il mio punto d’appoggio è cementato e mortasato nel granito, rido di ciò che tu chiami dissoluzione, e conosco l’ampiezza del tempo.
Sono il poeta del corpo, e sono il poeta dell’anima.
dal libro Foglie d'erba