"Da dove è arrivata questa fascinazione ipnotica dei nostri contemporanei per il loro smartphone, questa manipolazione compulsiva, questa attrazione continua che non permette di pensare ad altro? Carezzare un pezzo di vetro per tutta la giornata? Se degli extraterresti ci vedessero, penserebbe che gli esseri umani sono degli automi che ricaricano le loro batterie strisciando il pollice su di uno schermo."
"Non c’è gesto del tuo corpo e pensiero della tua mente che non venga registrato da precisi sistemi di tracciamento sul web che ti dicono cosa fare, influendo sulle tue decisioni di acquisto, sulle pagine che devi guardare, sui follower che devi seguire, sulle informazioni che devi acquisire. Quando compri uno smartphone, ti vendono un braccialetto elettronico invisibile (simile a quello che hanno i carcerati), ma non lo sai."
"Quegli anni in cui non esistevano internet e i telefoni e la vita aveva un altro ritmo, sembrava ci fosse un po’ più tempo per le cose che erano cose e le persone che erano persone, e anche le parole erano più vere, c’era sempre un gesto di attenzione che le accompagnava."
Fabrizio Caramagna