www.rivieraoggi.it/tag/salute-benessere/

29 dicembre 2020

"Nevicata" di Guido Gozzano


Dalle profondità 
dei cieli tetri
scende la bella neve 
sonnolenta,
tutte le cose 
ammanta come spettri:
scende, risale, 
impetuosa, lenta.
Di su, di giù, di qua, di là
s’avventa alle finestre,
tamburella i vetri…
Turbina densa 
in fiocchi di bambagia,
imbianca i tetti 
ed i selciati lordi,
piomba, dai rami curvi,
 in blocchi sordi…
Nel caminetto 
crepita la bragia…



25 dicembre 2020

25 dicembre 2020

Buon Natale !


Gesù Bambino
sia la stella
che ti guida lungo il deserto 
della vita presente.
Padre Pio


24 dicembre 2020

"Pensiero sul Natale" di William Wilson


Luci splendenti
si rincorrono nella notte
e colori vivaci giocano nell’aria
C’è un’atmosfera magica
in ogni angolo
ed un calore mai visto
sfiora ogni dove
C’è chi si prepara
e chi attende con ansia
C’è chi festeggia
e chi nutre speranza
Ed un gesto d’amore
sarà sempre il benvenuto
Per chi ha difficoltà
a svelare un sorriso
Per chi non ha neppure un bastone
a cui potersi appoggiare
E allora un pensiero
e non solo un fil di vento
Sia il vero motivo
di questo momento
Per poter dire con voce sonante
che è arrivato il Natale
Non solo una festa
ma un’opportunità
Che non è un regalo, o un oggetto
ma una carezza e un gesto d’affetto!


... e quel giorno sarà Natale



Un giorno,

quando guardando

dalla finestra,

non vedrò più guerre,

prenderò un albero,

lo vestirò di stelle

e quel giorno

sarà Natale.



Anonimo




22 dicembre 2020

Luci

Le case sono in festa
aspettando il Natale
con luci
tante luci. 
Luci alle finestre 
nei giardini
sugli abeti
nelle capanne. 
E danzano
nei giochi
a intermittenza
illuminando il buio intorno.
È tutto magico
quasi surreale
con i caminetti accesi
e le note 
delle canzoni di Natale. 
È armonia
serenità. 
Aleggia amore nell'aria
tanto amore.
È la giusta atmosfera
per portare
gioia e pace nei cuori
aspettando il Natale 
aspettando Gesù.

🌟


20 dicembre 2020

Il presepe


Per molti il Natale è la festività più bella dell’anno, dove, tra i tradizionali alberi di Natale, i regali, Babbo Natale e quant’altro, il simbolo più intenso resta senza dubbio il "presepe".              
È l'emblema della natività, della nascita di Cristo, di colui che salverà gli uomini.


Forse l’albero è più caro alle famiglie più laiche ed il presepe a quelle più credenti ed osservanti, ma poco importa in quanto il presepe dona, a chi lo progetta e lo allestisce, coinvolgimento e sentimento natalizio, e non solo, ammirare un presepe regala momenti di emozione e di magia cristiana, sia che Gesù, Maria e San Giuseppe siano collocati in un paesaggio arido della Palestina, con tipici pastori, artigiani ed animali, sia circondati da un paesaggio fantasioso, improbabile e con personaggi atipici.

Perché diverse possono essere le interpretazioni derivate da tradizione, costume e cultura del proprio Paese, ma anche per interpretazione personale, dove creatività e fantasia si materializzano in stili, dimensioni, materiale usato, particolari ed effetti luminosi che stimolano l’immaginazione di chi crea, purchè ne resti intatto il valore principale: l’aspetto cristiano e religioso della rappresentazione.


In Italia la tradizione dei presepi artistici è molto ricca; ogni regione si caratterizzava dal diverso uso di materiali: presepe ligure il legno, presepe pugliese la cartapesta, presepe siciliano la cera, cartapesta, ma anche avorio, madreperla, corallo, alabastro, presepe napoletano la terracotta, e l’uso di altri materiali vennero, e vengono, opportunamente usati per dare vita a personaggi rigidi o movibili, pronti a catturare l’attenzione, quali pietra, sughero, polistirolo, gesso, plastica, oxolite, stoffa, fili di ferro...

Presepe Napoletano
di Giuseppe Ercolano 

I presepi della nostra penisola sono conosciuti in tutto mondo; grande è oggi l’interesse di artisti, artigiani, appassionati, cultori e collezionisti. A concorsi e mostre i presepi vengono valutati come manufatti di grande valore e pregio, molti di essi vengono esposti anche in cattedrali o in musei di fama mondiale.

Ma il presepe non ha una “nascita”, in quanto, è andato mano a mano sviluppandosi nelle varie realizzazioni, attraverso l’insieme di costumi, tradizioni ed interpretazioni del momento. Certamente sono i Vangeli di Matteo e Luca le fonti storiche del presepe, e la prima rappresentazione in un affresco trovato nelle Catacombe, Maria con in grembo Gesù, risale a circa l’anno 100 d.c.

Nei secoli successivi le varie scene del presepe, natività, adorazione dei magi o dei pastori, vennero sempre rappresentate con bassorilievi. Fu nel 1223, la vigilia di Natale, quando San Francesco allestì presso Greccio, vicino Rieti, una rappresentazione, seppure minima, della scena originale di Betlemme, dando così inizio alla realizzazione di presepi viventi, con personaggi reali in costume.

Ed è al termine dello stesso secolo che risale il più antico presepe d’Italia, tutt’oggi conservato, nella Cappella Sistina, in Santa Maria Maggiore a Roma, al quale si susseguirono, negli anni, altri presepi scolpiti da grandi artisti.

La Natività è rappresentata, dal 1300 in poi, in pitture, affreschi e sculture, di rara bellezza e valore artistico, grazie a maestri quali Giotto, Perugino, Ghirlandaio, Lotto, Botticelli, Correggio...

Correggio
1522

Domenico Ghirlandaio
1492

Se nelle chiese si potevano ammirare statue e sculture a rappresentare la natività, solo nei secoli successivi si diffuse l’usanza di rappresentarli nelle case di nobili e borghesi in tutta Italia. E con il presepe “bello e sontuoso”, dall’ aspetto spettacolare, a volte profano, si ostentava ricchezza e prestigio, tant’è che venivano aperti al pubblico, per poter essere ammirati ed osservati.

Ma fu soprattutto a Genova ed a Napoli, tra il Seicento ed il Settecento, che il presepe divenne una vera e propria forma d’arte e si arricchì di innumerevoli elementi decorativi: i Re Magi, angeli, pastori, agnelli, e tanta gente comune, estranei alla scena sacra, come mercati, lavandaie, uno spaccato di vita contadina, insomma, ma anche nobili, borghesi, figure popolari e personaggi del momento.



I presepi più preziosi venivano chiusi in bacheche di vetro o esposti, come soprammobili, per essere ammirati.



Solo nell’Ottocento il presepe si diffuse a livello popolare, maggiormente nelle regioni dove più era sentita la tradizione: Campania, Sicilia, Puglia, Liguria, Toscana, fino ad arrivare ai giorni nostri, dove il lavoro straordinario, l’originalità e la bellezza di molti presepi, possono davvero commuovere e toccare il cuore.






16 dicembre 2020

"Sei la parte bella di dicembre tu" di Gio Evan


 Sei la parte bella di dicembre tu
dove finalmente si mette 
un albero dentro casa
dove si ripescano 
le luci colorate dal baule
dove i film dell'infanzia 
tornano in prima serata
sei le campane che suonano 
le letterine appese 
sugli alberi delle piazze

sei la parte buona 
di dicembre tu
le pasticcerie che regalano 
al paese gli odori dei pandori 
le nocciole che trovano 
casa nel ciccolato
i biscotti di forma simpatica
il freddo che ci fa riparare 
in un posto caldo
in una casa sicura
in un abbraccio promettente

sei la parte di dicembre 
che salvo tu
il cielo chiaro chiaro delle albe
il tramonto in anticipo
le nuvole di un bianco nuovo
la neve, diamine la neve,
e le canzoni in radio
che diventano più felici

e io, io nei tuoi occhi
vedo bello anche l'inverno.


10 dicembre 2020

Palline di Natale vintage

Ho una indescrivibile nostalgia
delle palline di Natale
in vetro.
Tutte bellissime...
tanti i soggetti.
Coloratissime, scintillanti,
preziose e fragili
quelle palline,
"fragilissime" meglio dire.

Bisognava fare attenzione 
quando venivano poste sull'albero
ma già tirate fuori dalla scatola,
si correva il rischio che qualcuna 
scivolasse dalle mani.

Ricordo il dispiacere
quando questo accadeva.
Restavo inebetita
e dispiaciuta a guardare
i minuscoli pezzetti di vetro,
colorati da una parte
e dall'altra color argento.

E magari, era proprio 
la mia preferita 
a finire in frantumi !

















 



7 dicembre 2020

Lo "Schiaccianoci" per il Natale 2020



Questo Natale  2020
vede come personaggio "clou"
il soldato tedesco "Schiaccianoci".
Fa spicco fra le decorazioni
 in tutte le vetrine
e scaffali di articoli natalizi, 
nei negozi,
nei centri commerciali, 
per le strade
ed anche su libri, cartoline 
e carte da regalo.


Lo "Schiaccianoci" è il soldatino
più famoso al mondo
meno conosciuto da noi 
fino ad ora, 
ma non certo per i paesi nordici
dove è protagonista 
molto amato
del Natale, 
già da tempo.


Nasce infatti in Germania nel 16° secolo quando la popolazione, fra la Sassonia e la Boemia decise di ribellarsi alle continue pressioni delle truppe tedesche e alle tasse sempre più pesanti realizzando un grande soldato di legno, che aveva la  funzione di schiacciare le noci. Una protesta pacifica, senza dubbio, da cui nacque uno dei più importanti simboli della tradizione natalizia tedesca.

Ancora oggi gli schiaccianoci più pregiati vengono realizzati in Turingia, uno stato della Germania
Centro-orientale.


Dallo Schiaccianoci di legno, nel tempo sono state prodotte diverse varianti: in vetro soffiato, per esempio, meravigliosi da appendere all'albero di natale, oppure in ceramica, plastica, tessuto...


Oggi nella cittadina di Neuhausen
in Sassonia,
ha sede il museo che custodisce
 la più grande collezione 
al mondo
di schiaccianoci
con oltre cinquemila esemplari.

Davanti all’edificio ve ne è uno 
da Guinness dei primati 
alto più di 5 metri.


Questo soldato  vide crescere la sua fama grazie alla pubblicazione di “Lo Schiaccianoci e il re dei topi”, avvenuta nel 1816. Il racconto fiabesco, che ha come protagonista il soldatino di legno, è stato scritto da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann.

Alexandre Dumas (padre) realizzò una sua versione del racconto (Histoire d'un casse-noisette) nel 1845  e da questa il coreografo Marius Petipa trasse ispirazione per Lo schiaccianoci, celebre balletto (la prima del balletto, ebbe luogo il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo) coreografato da Lev Ivanovič Ivanov e musicato da Pëtr Il'ič Čajkovskij


"La sera della vigilia di Natale
le viene regalato uno schiaccianoci
a forma di soldatino,
che animandosi danzerà con lei, sconfiggendo l’esercito dei topi
e la porterà nel magico regno
dei dolci."


Da allora, la storia ha conosciuto diverse reinterpretazioni, dal cinema, alla danza, ai cartoni animati.

Resta sempre in ogni caso una fiaba da raccontare sotto l’albero, con soldatini, topi, fiocchi di neve, fiori e dolciumi, dove la fantasia porta adulti e bambini in un mondo immaginario fantastico.