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29 ottobre 2020

L'asino e il pozzo


Rubo dal web questa piacevole storiella da cui trarre insegnamento.
Il povero asino, sempre bistrattato e relegato ad essere solo animale da soma, qui ha modo di riscattarsi.
Dopo un primo momento di sconforto, si dimostra molto perspicace e approfitta per trarne vantaggio, su quanto sta accadendo.
Pazientemente subisce palate di terra perché sa che si rivelerà un modo per non soccombere e riavere la libertà.

"C'era una volta un asino di un contadino. Un giorno l'asino cadde in un pozzo. Il povero animale pianse ininterrottamente per ore. Il contadino affranto dai lamenti dell'asino voleva tirarlo fuori. Ma dopo inutili sforzi e tentativi, pensò di lasciar perdere: l'animale era vecchio e il pozzo secco. Decise quindi di lasciare l'asino sottoterra e di chiudere il pozzo ormai privo di acqua. Chiese così aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo.
Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo, capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile.
Ma all'improvviso smise di piangere, suscitando lo stupore di tutti. Passarono le ore, le zolle di terra venivano buttate velocemente fin quasi a ricoprire il pozzo interamente.
Finalmente il contadino ebbe il coraggio di guardare in fondo al pozzo e rimase sorpreso per quello che vide. L'asino era ancora lì: utilizzava ogni palata di terra che riceveva sulla testa come un gradino, la scrollava di dosso e la lasciava alle sue spalle.
Man mano che i contadini gli gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo. Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino, l'asino riuscì ad uscire dal pozzo con un grande balzo.
Cominciò così a trottare felice.
Con le pale in mano i contadini rimasero a guardare lo spettacolo ed erano talmente allibiti che non furono capaci di dire nulla."

    

Questo è quanto accade nella vita.

Non sempre ci troviamo in una zona di comfort, dove tutto procede per il meglio. Strada facendo accade che ci troviamo in situazioni anguste, buie senza via d'uscita (pozzo).

Sono tante le cose non piacevoli che ci possono accadere, spesso senza tregua (palate di terra).

E non è detto che possiamo fidarci sempre del prossimo o di chi ci è vicino, perché volutamente propensi a farci del male o semplicemente perché incapaci a risolvere il problema o perché non intenzionati a farsi carico nel trovare una soluzione  (contadino).

Per salvarci è necessario quindi aguzzare l'ingegno e sapersi districare tra gli eventi spiacevoli che arrivano, schivandoli e lasciando che ci scivolino addosso e, passo dopo passo, ogni ostacolo e difficoltà, affrontati con coraggio, si supereranno e si andrà verso una soluzione.
Verso la fine,  verso l'uscita, verso la libertà.
È bene non confidare sempre nell'aiuto degli altri ma poniamo fiducia in noi stessi e vedremo che anche da soli ce la possiamo fare.
Saranno prove che ci elevano e che, in qualche modo, ci faranno crescere  e maturare.