Torno qui in campagna
nei luoghi
della mia infanzia.
Torno alle giornate gioiose
di bambina spensierata
agli scorci di posti custoditi
nel cuore.
La mia casa non più mia
fa crescere la nostalgia.
Quanti ricordi tra quelle mura.
L'albero di pero ormai rinsecchito
vive il ricordo di un tempo che fu
quando rigoglioso e importante
era qui a reggere e guardare
l'instancabile dondolio dell'altalena.
Dalla vecchia fontana in pietra
sgorga ancora un filo di acqua
ma ormai è in disuso
e coperta di muschio.
Il sentiero verso il boschetto
che costeggia il ruscello
appare più incolto e ombreggiato.
È il ruscello
che resto a guardare
da me molto amato
per la sua limpida acqua
e il suono dello scorrere esile
tra sassi e discese.
Nell'aria c'è profumo
di legna bruciata
di terra arsa dal sole.
C'è odore di stalla.
Il silenzio è rotto dal canto
di un gallo
da un cane che abbaia
da un'auto lontana
dal saluto cordiale
di una nonnina seduta nell'aia.
Così come allora.
Ma le grida di bimbi festosi
non riecheggiano più
è il mare che adorano
è lì che vanno a giocare.
Sta facendo buio.
L'aria è tersa e fresca
in queste sere d'estate
così come allora.
Resto qui malinconica
sotto un cielo stellato
ancora a pensare.
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