C’è una differenza nell’uso delle due preposizioni
tra e fra?
Una differenza c’è innanzitutto nell’origine.
La preposizione fra discende dal latino infra, propriamente “sotto”, “di sotto”, opposta a supra, “sopra”, “oltre”; ha dunque subìto un cambio di significato nel passaggio all’italiano.
Tra deriva invece da intra, “in mezzo”, “dentro”.
Oggi, si capisce, tra e fra hanno lo stesso significato, e la differenza nell’uso dell’uno o dell’altro dipende dalla necessità di evitare certi incontri di sillabe che darebbero cattivo suono.
Perciò si preferisce dire “fra tre giorni”, “fra traditori” e invece “tra fratelli” e “tra fronde e fiori”, evitando così i tra tre, i tra tra, i fra fra, i fra fro, e altri simili gracchiamenti.
Ma però si può dire, o è un errore?
È un problemino vecchio, un problemino di sempre; se ne parlava un secolo fa, se ne parlerà tra cent’anni.
Ma però non è un errore, come molti credono, e non è neppure una inutile ripetizione.
È una semplice locuzione avverbiale rafforzata, come per esempio ma invece, mentre invece, ma tuttavia, ma nondimeno, ma pure.
Come mai nessuno se la prende con queste e tutti se la prendono con ma però? Mah!
Se volete difendere un vostro ma però, citate Dante: verso 143 del XXII canto dell’Inferno: “...ma però di levarsi era neente” (traduzione: “...ma però era loro impossibile sollevarsi...”). Vi basta?
Dal libro
“Si dice o non si dice? Guida pratica allo scrivere e al parlare” di Aldo Gabrielli, esperto autorevole della lingua italiana del 1900.