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8 novembre 2025

Una volta chiedevo scusa


Una volta chiedevo scusa. 
Sempre. 
Anche quando a sbagliare non ero io. 
Chiedevo scusa pur di non perdere chi amavo.
Le mie scuse…
perché non ero mai abbastanza,
mai perfetta,
mai bella,
mai giusta.
Amavo, mi scusavo e mi obbligavo ad avere una cornice che non sapeva contenermi, incapace d’illuminarmi.
Poi un giorno ho smesso: le scuse sono finite, le illusioni anche.
Ho deciso di non essere più un quadro con una brutta cornice e sono diventata scultura scolpita dai miei sogni e levigata dalle mie insicurezze.
Sono un’opera imperfetta, compresa da pochi artisti sconosciuti e giudicata da molti critici improvvisati…
… non vorrei essere nient’altro di quella che sono: unica. Come ogni essere umano.
Con il mio orgoglio, quello che ferisce e che viene ferito…
Con la mia dignità, quella che salva sempre…
Con la mia paura di amare, quella che mi protegge…
Con le mie attese, quelle che fanno comprendere i silenzi…
Con la mia impazienza, quella che fa bruciare…
Con la mia fragilità, quella che mi rende umana piangendo o ridendo troppo e senza motivo…
A volte continuo a chiedere scusa: a me stessa… quando pur di non perdere chi amo sono pronta a perdere un pezzo di cuore, quello che non sarà mai di marmo e che aspetta un nome da scolpire e due occhi da respirare.

Natascja Di Berardino

4 novembre 2025

Allora, care maestre...


"Cara signora, dovrebbe stare più attenta ai compiti di suo figlio: ieri li ha fatti sbagliati."
"Senta signora, dovrebbe seguire di più il bambino: ogni tanto si dimentica libri e quaderni a casa."
"Cara mamma, dovrebbe stargli più dietro: oggi aveva nella cartella un libro di troppo e inoltre ha perso la gomma."
... e così via, dal primo giorno di scuola.

Allora, care maestre, vi scrivo una lettera che vale per sempre, per tutte le volte che avete sorriso con sopportazione alle mie risposte, ma senza comprenderle appieno.
Questa è la risposta di una mamma che ha già fatto la scuola elementare e pensava di aver concluso decine di anni orsono.
Di una mamma degenere.

Trovo molto bizzarro che i rimproveri sul quaderno di mio figlio siano indirizzati a me piuttosto che al bambino. Perché su quella seggiolina minuscola il mio fondoschiena abbondante non ci starebbe, e per fortuna a scuola viene lui e non la sua mamma.
È piuttosto buffo che venga richiesto il mio costante intervento per compiti troppo complessi, troppo lunghi, troppo noiosi. Perché vi confesso che quei compiti li so svolgere brillantemente, da genio della classe, ma purtroppo li avete assegnati a lui e non a me.

E mi fa divertire che venga insinuato che non seguo i miei figli perché ogni tanto dimenticano uno dei tre/quattro libri che hanno per ogni materia, talmente complicati che occorre il diploma di scuola superiore per capire quali portare e quando. Io per fortuna ho anche la laurea ma mio figlio no, e in fondo è lui che deve organizzare la propria cartella con i testi che voi avete adottato.

E mi sorprende che venga richiesto a me di fare un lavoro che ho scelto di delegare alla scuola, ossia insegnare a studiare, quando il mio lavoro è tutt'altro.
Perché ritengo che mio compito sia insegnare l'autonomia e l'autostima, ma questo posso farlo solo se i bambini avranno compiti tarati sulle loro possibilità, che siano in grado di svolgere da soli.

Per la loro soddisfazione devono potercela fare senza la guida costante di un adulto che li indirizzi sempre, costantemente, passo passo.
E se questo non accade è forse perché quello che viene loro richiesto è troppo.
Ma non è solo colpa vostra, care maestre.
Perché ci sono genitori che si prestano quotidianamente, con pazienza e dedizione, a fare scuola con loro, a loro, per loro, e questo vi confonde.

Allora per favore mamme premurose aiutate questa mamma degenere: lasciate che i bambini sbaglino e dimentichino libri e quaderni, ogni tanto!
Perché in questo modo gli insegnanti capiranno quali sono i limiti di un bambino di quella età e potranno modificare le richieste in base alle loro capacità.
Non spianate la strada troppo in salita, perchè se gli insegnanti vedranno risultati ottimi continueranno ad alzare il tiro, chiedendo sempre di più e ben oltre le loro possibilità.

Lasciate che sbaglino, che siano rimproverati, che paghino per le loro distrazioni, perché solo così saranno orgogliosi di farcela: perché lo avranno fatto da soli e finalmente avranno imparato.
Non credo sia un merito sedersi ogni giorno accanto ai figli e spiegare cosa devono fare e come. Così facendo confonderete gli insegnanti, che di fronte ai prossimi errori di un vero bambino di 7 anni, anziché capire, non troveranno altra soluzione che sgridare la sua mamma...
La sua mamma degenere.

Rachele Racconta


2 novembre 2025

2 Novembre: commemorazione dei defunti

Oggi 2 Novembre,
è la giornata  della
Commemorazione dei Defunti.

Rivolgiamo un pensiero 
alle persone a noi care
che non sono più qui.


Questa è la toccante poesia
di Henry Scott Holland, 
teologo e scrittore britannico,
da leggere e dedicare 
in questo giorno
dove l'animo è pervaso 
 da ricordi 
e profonda tristezza.

"La morte non è niente"

La morte non è nulla. Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme
è immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
Non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto.
È la stessa di prima,
C’è una continuità che non si spezza.
Cos’è questa morte se non un trascurabile incidente?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto.
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!


1 novembre 2025

1 Novembre: festa di Ognissanti


La Solennità di Tutti i Santi, nota anche come Ognissanti (in latino: Festum Omnium Sanctorum), celebra insieme la gloria e l'onore di tutti i Santi, canonizzati e non. Inizialmente, i santi venivano celebrati nel giorno del loro martirio. La data fu scelta dalla Chiesa cattolica per volere di Papa Gregorio IV, nel IX secolo. Dal 14 maggio al 1 novembre probabilmente per sovrapporsi a antiche feste pagane (festa di fine raccolto e rinnovamento, come la Samhain celticae per commemorare collettivamente i martiri e i santi.

Destinata non solo ad onorare i santi propriamente detti, poiché l'intenzione della Chiesa è volere abbracciare tutti i fedeli trapassati in grazia e giunti alla glorificazione definitiva in Paradiso.


È festa di precetto.

Martirologio romano.
Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria: oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa, ancora pellegrina sulla terra, venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni. 


30 ottobre 2025

Sono i colori del momento

Il Burgundy, rosso borgogna,  
e il bordeaux  
sono i colori di tendenza 
per l'Autunno-Inverno 2025/26.


Abiti, cappotti e accessori 
fanno bella mostra nelle vetrine 
di boutique e negozi d’abbigliamento.

Nelle diverse nuance, 
questi colori si abbinano
al nero, tortora, grigio, panna, 
verde, ocra, denim
o borgogna tono su tono,
per outfit eleganti e sofisticati
o moderni e audaci.


Tonalità molto apprezzate
anche nell'interior design 
per la capacità di rendere accogliente
e ricercato qualsiasi ambiente.
Via libera, quindi, su pareti, divani,
testate del letto, cuscini, tende...



28 ottobre 2025

Il vero lusso è casa


Non il resort a cinque stelle, non l’hotel con vista mare, non la spa in cima a una montagna. Il vero lusso, oggi, è poter stare bene a casa propria.

Non perché manchi la voglia di partire, ma perché è confortante trovare la pace interiore tra le proprie mura.

Casa non è solo un luogo: è uno stato mentale. È il profumo del caffè al mattino, il silenzio che ti accoglie quando chiudi la porta, il tuo divano, il gatto che ti viene incontro, i libri lasciati a metà, il pigiama che conosce le tue domeniche.

In un mondo che ci spinge sempre fuori, dove tutto è movimento, appuntamenti, prestazioni, selfie, voli low cost, socializzazione forzata…
la vera ricchezza è potersi permettere la quiete.
Sapersi bastare.
Avere un rifugio, e sentirlo come tale.

Stare a casa non è isolamento, è intimità.
Non è solitudine, è scelta.
È dirsi: sto bene qui, con me. (…)

"Mi piace stare a casa. La mia vita è molto semplice. Leggo molti libri. Guardo tanti film. Ascolto un sacco di musica. Passeggio con il cane. Cucino con la mia famiglia. Sì, sono noioso."

E in tempi in cui tutto corre, dove anche il relax è spesso ostentazione, ritrovare la gioia semplice di un pomeriggio sul divano è un atto rivoluzionario.

E profondamente lussuoso.

Sebastiano Alicata


24 ottobre 2025

"E faremo l'amore" di Charles Bukowski


- Allora cosa faremo?
- L’amore.
- Davvero?
- Si.
- Perfetto, allora mi spoglio.
- E perché ti togli i vestiti?
- Per fare l’amore.
- E chi ti ha detto che devi spogliarti per fare 
l’amore?
- Che io sappia, si fa così.
- No, quello non è amore, quello è possesso.
- Non capisco, e come si fa?
- Lasciati addosso i vestiti e parliamo fino a stancarci, 
fino a provare a decifrarti, fino a conoscere tutto a memoria,
fino a scoprire i nostri segreti più profondi,
fino a scioglierci solo guardandoci,
fino a quando questi occhi si stanchino e mi obblighino a dormire.
- E proverai a tenerli ancora aperti?
- Si, solo per vederti.


20 ottobre 2025

Mamma, devo raccontarti una cosa...

"Mamma, devo raccontarti una cosa che ti farà piangere da morire…"

"Dimmi, tesoro."

"Oggi a scuola mi hanno messo al banco con un bambino… non so bene com’è, sta su una carrozzina, guarda sempre in su, muove la testa e gli scende un po’ di saliva dalla bocca."

"E cos’è che ti ha fatto piangere così tanto, amore mio?"

"Per i primi due giorni non ha mai parlato con nessuno, mamma. Sempre zitto, sempre solo. Te lo giuro!
Oggi invece, che stava al banco con me, mi ha preso la mano… e ha riso."

"E tu, che gli avevi detto?

"Niente! Gli ho solo fatto vedere il mio temperino nuovo, quello che abbiamo comprato ieri. Gli ho dato una matita e insieme l’abbiamo temperata.
Lui teneva la matita, io giravo il temperino…
Mamma, mi veniva da piangere dalla felicità, perché rideva.
Era felice!"

"Speriamo che domani mi lascino ancora al banco con lui… così gli faccio temperare tutte le mie matite.
Anzi, mamma, se potessi, gli farei temperare tutte le matite del mondo."

Marilena Pallareti


16 ottobre 2025

Occorre fare dei cambiamenti nella vita dei nostri bambini


Occorre fare dei cambiamenti nella vita dei nostri bambini prima che un’intera generazione vada sotto farmaci.
C’è una tragedia silenziosa che si sta svolgendo nelle nostre case, e riguarda i nostri gioielli più preziosi: i nostri bambini e adolescenti. 

Attraverso il mio lavoro, ho visto e continuo vedere questa "tragedia" sotto i miei occhi. I nostri bambini e adolescenti sono in uno stato emotivo devastante!
Negli ultimi 16/18 anni sono state pubblicate statistiche allarmanti circa il continuo aumento di disturbi psicologici nei bambini, che stanno raggiungendo livelli quasi epidemici:

🔸️1 bambino su 4 ha problemi di salute mentale.
🔸️ I disturbi dello spettro ADHD (deficit di attenzione/iperattività) sono aumentati del 46%.
🔸️Fra gli adolescenti,  la depressione è aumentata del 39%.
🔸️ Nell’età fra i 10 e 14 anni, i suicidi sono aumentati del 200%.

Quante altre prove ci servono per svegliarci?

All’origine dei problemi attuali di molti bambini vi sarebbero i genitori e l’ambiente circostante.
Da anni, ed oggi ancora di più, i bambini vengono privati delle basi per un’infanzia sana, cioè: genitori emotivamente presenti, limiti ben definiti e figure di guida, responsabilità, alimentazione equilibrata e numero adeguato di ore di sonno, movimento e vita all’aria aperta, gioco creativo, interazioni sociali, opportunità di avere del tempo libero e momenti di noia.

Al contrario oggi ai bambini vengono offerti: genitori "digitalmente distratti", genitori indulgenti che permettono ai figli di "comandare", convincimento che tutto gli è dovuto, alimentazione non equilibrata e poche ore di sonno, vita sedentaria dentro casa, stimolazioni continue, babysitter tecnologiche, gratificazioni immediate, assenza di momenti di noia.

È fondamentale:

▫️Fissate dei limiti, e ricordate che voi siete i genitori del bambino, non degli amici.
▫️Offrite al bambino uno stile di vita ricco di ciò di cui ha bisogno, non solo di ciò che vuole.
▫️Non abbiate paura di dire "NO!" quando ciò che il bambino vuole non è ciò di cui ha bisogno.
▫️Date a vostro figlio cibi nutrienti e limitate gli snack.
▫️Trascorrete almeno un’ora al giorno in uno spazio verde: andando in bicicletta, camminando, osservando la natura, l’ambiente.
▫️Mettete via i cellulari durante i pasti.
▫️Fate giochi da tavolo.
▫️Fate svolgere al bambino piccoli lavori domestici.
▫️Assicuratevi che il bambino dorma un numero sufficiente di ore in una camera priva di dispositivi tecnologici.
Insegnategli la responsabilità e l’indipendenza e non proteggeteli dai piccoli fallimenti. In questo modo, imparerà a superare le grandi sfide della vita.

▫️Non siate voi a preparargli lo zaino per la scuola, non portateglielo voi, se ha dimenticato a casa il pranzo o il diario non portateglielo a scuola, non sbucciate una banana per un bambino di 5 anni. Insegnategli come si fa.
Cercate di ritardare le gratificazioni e fornitegli opportunità di "annoiarsi", perché è proprio nei momenti di noia che si risveglia la creatività.
▫️Non ritenetevi la fonte d’intrattenimento dei vostri figli
▫️Non curate la noia con la tecnologia
▫️Non usate strumenti tecnologici durate i pasti, in macchina, al ristorante, nei supermercati. Usate questi momenti come opportunità per insegnare ai bambini a essere attivi anche nei momenti di noia.

▫️Aiutateli a creare un "kit di pronto soccorso della noia", con attività e idee per questi momenti.
▫️Siate presenti per i vostri bambini, adolescenti e insegnate loro come disciplinarsi e comportarsi.
▫️Spegnete i cellulari finché i bambini non vanno a letto, per evitare di essere distratti.
▫️Insegnate al bambino come riconoscere e gestire la rabbia o la frustrazione.
▫️Insegnategli a salutare, a condividere, a stare a tavola, a ringraziare.
▫️Siategli vicini dal punto di vista emotivo: sorridetegli, abbracciatelo, leggete per lui, giocate insieme.

Occorre fare dei cambiamenti nella vita dei nostri bambini e adolescenti prima che un’intera generazione vada sotto farmaci. Non è ancora troppo tardi, ma molto presto potrebbe esserlo.

Marilena Pallareti


14 ottobre 2025

E l'autunno

 

E l'autunno
pennella la sua tela
con i colori più caldi.
Di giallo arancio
rosso porpora
e marrone. 
Pennellate su boschi
colline e giardini. 
È la chiusura
di un ciclo vitale
così la natura
potrà riposare. 
Ma occorre una danza
per così tanta bellezza 
e colori. 
Così le foglie
con l'aiuto del vento
si muovono
qua e là 
in un soave balletto. 
Non è la fine. 
È certezza
che dopo il riposo
il risveglio ci sarà. 

🍂🍁🍂


12 ottobre 2025

Se noi non siamo in pace


"Nel protestare contro una guerra, possiamo credere di essere una persona pacifica, un vero rappresentante della pace, ma questa nostra presunzione non sempre corrisonde alla realtà.
Osservando in profondità ci accorgiamo che le radici della guerra sono presenti nel nostro stile di vita privo di consapevolezza.
Se noi non siamo in pace, non possiamo fare niente per la pace."

Thich Nhat Hanh 


11 ottobre 2025

Queste parole



Queste parole
non esistono più.
Le ha bagnate
l’acqua del mare.
Le ha bruciate
la fiamma del fuoco.
Le ha portate
con sé il vento.
Le ha corrose
il tempo che passa.
Non esistono più.
Superbia malvagità
miseria potere
guerra odio
dolore paura.
No.
Non esistono più

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