La "Cripta di Sant’Emidio"
rappresenta il cuore
della cristianità
per la città di Ascoli Piceno.
Situata in corrispondenza
della navata centrale
dell’omonimo Duomo,
è accessibile,
dall’interno della chiesa,
tramite due scale
in fondo alle navate laterali
dell'aula principale della cattedrale.
La realizzazione della cripta
risale all’XI secolo e fu voluta
dal vescovo Bernardo II
per custodire le reliquie
del primo Vescovo e Martire
Sant'Emidio,
Patrono della Città e Diocesi
di Ascoli Piceno
Le reliquie del Santo
e dei suoi compagni
sono custoditi
entro il sarcofago romano
posto al centro della Cripta.
Il "Battesimo di Polisia"
statua in marmo
di Lazzaro Giosafatti,
(1728-1730),
di particolare bellezza,
rappresenta
il battesimo di Polisia
da parte del Vescovo Emidio.
Atto che fu causa
della morte di entrambi,
il 5 agosto 303 d.C.,
per ordine del padre di lei,
allora prefetto romano della città.
La cripta è costituita
da un ambiente quadrangolare.
È appena rischiarata
da una luce
soffusa naturale
attraverso piccole finestre.
Luce che si intravede tra il ricco colonnato in travertino
e in marmo rosso di Verona.
Le volte a crociera,
gli affreschi medievali, i mosaici...
tutto tende a rendere unico
questo luogo di particolare
interesse storico, religioso
e artistico.
E la penombra, il silenzio,
quella particolare dimensione
del sacro...
invitano alla preghiera,
e al raccoglimento.
Lungo le pareti dell cripta
sono collocati
varie statue sacre,
monumenti funebri
ed iscrizioni in memoria
di vescovi, nobili,
uomini illustri e benemeriti
della Chiesa e della città.
Ai due imbocchi della cripta
sorge l'accesso ai cunicoli,
di origine tardo-medievale (1400).
Luoghi di sepoltura
o principalmente funzione
di sicurezza e stabilità
della struttura?
Dopo il restauro,
l'illuminazione con piccoli faretti
rende questi cunicoli
molto suggestivi.